Situata
ai margini dell'Europa, la Turchia oggi non è più il
paese del "Grano Turco", il sovrano dell'Impero
Ottomano che tanto ossessionava l'immaginario
dell'Occidente, ma una terra accogliente, di antiche
civiltà che si possono scoprire a sole due o tre ore di
volo dalle capitali europee. L'Anatolia (la parola, di
origine greca, significa "all'est") fu in effetti un
luogo di passaggio dove videro la luce le più antiche
civiltà del bacino del Mediterraneo.
Prima dell'arrivo dei turchi, vi si insediarono altri
popoli come gli ittiti, i frigi, i romani e i bizantini,
diretti ora verso la steppa, ora verso quel mare "colore
del vino", come lo definiva Omero. Quanto ai turchi,
ultimi abitanti dell'Anatolia, dopo una lunghissima
marcia dai confini della Cina al Mediterraneo orientale,
essi arrivarono su questo altopiano.
L'altopiano Anatolico è secco e
freddo d'inverno, ma è circondato
di regioni subtropicali dal clima tiepido, verdeggianti
e ricche d'acqua.
La Turchia è veramente la terra dei
contrasti
dove puoi scalare le altezze
ghiacciate del remoto Monte Ararat alla ricerca
dell'Arca di Noè, o attraversare
gli storici fiumi Eufrate e Tigri,
o seguire le orme di San Paolo oppure
semplicemente rilassarsi sulle sabbie dorate della
spiaggia di Patara del Mediterraneo.
Il turismo rappresenta una buona
risorsa per il paese e ultimamente sta registrando una
netta espansione. In Turchia, puoi anche andare in
crociera e percorrere
la costa mediterranea lunga
più di mille chilometri passando tra piccole baie
isolate, promontori rocciosi e bellissimi villaggi di
pescatori, o esplorare l’hinterland ricco di resti
meravigliosamente preservati di città Greco-Romane come
Efeso. Per l’avventuroso, consigliamo l’austera bellezza
dell’altopiano dell’Anatolia, il surreale panorama dei
camini delle fate in Cappadocia e l’atmosferiche rovine
degli Ittiti. Un
esperienza unica, è guardare
i dervisci danzanti
a Konya.
Se più di quattro
milioni di turchi vivono oggi all'estero, ne restano
ancora settanta milioni per
accogliervi con le braccia aperte, con questi versi di
Gialal ad-Dìn Rumi, grande poeta mistico e fondatore
della setta del dervisci danzanti:
Vieni, chiunque tu sia, vieni
Che tu sia infedele o pagano vieni
Il nostro convento non è la dimora dei disperati
Vieni, anche se tu ti sei pentito cento
Volte.
I Turchi con il loro
codice dell'ospitalità, che viene ancor prima del loro
credo islamico con una straordinaria tolleranza per le
altre religioni, offrono una calorosa accoglienza a
tutti i viaggiatori offrendo tè nero nei tipici
bicchierini di vetro a tulipano...
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