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Un pò di storia
La grande Nazione di cui ci stiamo occupando prende
il nome da un popolo asiatico, affine ai Mongoli,
proveniente dall'Asia centrale e poi diviso da varie
vicende storiche.
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Sono infatti popolazioni turche a tutti gli effetti,
oltre agli abitanti della Turchia propriamente
detta, gli abitanti di alcune repubbliche asiatiche
ex sovietiche (Turkmenistan, Uzbekhistan,
Kazakhistan, etc).
Così come, per intenderci, sono popoli germanici
anche gli Olandesi, gli Svedesi, i Danesi, etc.,
oltre ovviamente agli abitanti della Germania.
La storia della Turchia che conosciamo inizia con lo
stanziarsi di queste popolazioni nella penisola
anatolica. Terra nobile e civilissima, prima greca
poi romana e quindi di nuovo greca (bizantina),
l'Anatolia fu spesso contesa da vari e potenti
vicini come Mongoli, Persiani e più tardi gli Arabi.
Finché in pieno medioevo, siamo nel secolo XI, viene
invasa con successo dai Turchi della dinastia dei
Selgiuchi. I Selgiuchidi, venuti a contatto e quindi
allo scontro col mondo islamico, furono a loro volta
islamizzati e, con la conquista di Bagdad, fecero
dei Turchi la prima potenza islamica: potenza che,
qualche secolo dopo e sotto un'altra dinastia,
riuscirà in Europa dove gli Arabi, secoli prima,
avevano fallito.
Comunque furono proprio i Selgiuchidi che gli
Europei si trovarono contro nella triste vicenda
delle crociate. E furono i Selgiuchidi che, passata
l'Orda d'Oro di Genghiz Khan, turchizzarono
completamente l'Anatolia (nel XIII secolo i Mongoli,
partendo dall'Asia Centrale e conquistata la Cina,
furono protagonisti di una spettacolare avanzata
verso occidente, conquistando gran parte dell'Europa
Orientale e del Medio Oriente).
Estinta la dinastia dei Selgiuchi, all'inizio del
XIV secolo i Turchi passano sotto la dinastia degli
Osmanli (in italiano Ottomani).
Inizia qui l'Impero Ottomano che tutti conosciamo,
che tanta parte ha avuto nella storia moderna e che
diventa una delle più grandi potenze in Europa.
Abilissimi guerrieri, gli Ottomani danno il colpo di
grazia a quel che rimaneva dell'Impero Bizantino
(Costantinopoli cade nel 1453) e conoscono
un'impressionante espansione che, pur con qualche
battuta d'arresto, li porterà a conquistare
praticamente tutta l'Europa balcanica, dalla Grecia
all'Ungheria, fino alle porte di Vienna (pesante fu
la sconfitta navale subita nella battaglia di
Lepanto nel 1571, che li vide contrapposti alla
"Lega Sacra" composta da Venezia, Spagna e Chiesa,
guidata da don Giovanni d'Austria).
Ancora oggi nei Balcani, specialmente in Bosnia ed
in Albania, i molti musulmani che vi abitano sono la
testimonianza della plurisecolare dominazione
ottomana.
Stessa sorte toccò a gran parte del Nord Africa.
Fu questo l'apice raggiunto dall'Impero Ottomano che
però, nel 1683, vede appunto fallire il suo
tentativo di conquistare Vienna.
E come spesso accade nella Storia, raggiunto l'apice
inizia il declino. Lento ma inesorabile.
La nascita del sentimento nazionale nel XIX secolo,
con le sue conseguenti aspirazioni a quella che oggi
chiameremmo autodeterminazione, fece il resto (in
questo periodo molti furono i mutamenti avvenuti in
Europa, come il nostro Risorgimento).
Gli Ottomani persero via via tutti i possedimenti
che avevano in Europa, oggi limitati ad Istanbul
(Costantinopoli) ed una piccola parte della Tracia,
per un totale di qualche migliaio di KM2.
Così come, progressivamente, gli Ottomani si videro
espellere dall'Africa (uno dei loro ultimi
possedimenti, la Libia, fu persa nella guerra del
1911-'12 combattuta contro l'Italia giolittiana.
Per quanto riguarda l'attuale repubblica turca, essa
nasce agli inizi degli anni '20 e vede come
protagonista Mustafà Kemal, noto come Ataturk (padre
dei turchi): fu lui che cercò di limitare le perdite
dopo la rovinosa sconfitta subita dall'Impero
Ottomano durante la Prima Guerra Mondiale (1914-'18:
la Turchia era alleata agli Imperi Centrali e quindi
contrapposta alla "Triplice Intesa"
anglo-franco-russa; nel '15 l'Italia si schierò a
fianco dell'Intesa).
E fu Kemal che, eletto presidente della repubblica,
modernizzò l'intero paese apportandovi profonde
modifiche guardando ad occidente: abolizione del
sultanato, smantellamento del sistema sociale
"medievale" ancora in vigore all'epoca, abolizione
della Sharìa (la severa legge islamica), adozione
dell'alfabeto latino, etc.
La Turchia riuscì a conservare la neutralità durante
la Seconda Guerra Mondiale (1939-'45). Negli anni
della guerra fredda ha svolto un ruolo fondamentale
per gli equilibri in medio oriente, essendo il più
potente paese islamico filo-occidentale (si pensi
solo al "blocco" che di fatto ha costituito, nel Mar
Nero, alle manovre della potente flotta sovietica)
e, recentemente, è stata tra i punti più avanzati
della NATO nelle azioni di guerra contro l'Iraq di
Saddam Hussein (nel 1990 l'Iraq si annesse
unilateralmente il piccolo, confinante e ricco
emirato del Kuwait, provocando la decisa reazione
della comunità internazionale).
Oggi la Turchia è una repubblica laica che guarda
all'Europa, desiderosa di crescere in prosperità e
prestigio, è membro della NATO ed ha formalmente
chiesto l'adesione all'Unione Europea.
Molte sono però le questioni ancora da risolvere
alcune delle quali, come il rispetto dei diritti
umani ed una effettiva tutela delle minoranze
etniche e religiose, sono punti irrinunciabili per
la comunità internazionale.
Sotto il profilo economico, deve colmare il profondo
squilibrio che permane tra alcune grandi città
(Istanbul e Ankara) da una parte e la "Turchia
profonda" (specie la parte orientale) dall'altra
FONTE: http://www.finestramedioriente.it
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